Storia del Comune
Un bassorilievo, chiaramente d'origini non sacre, che appare murato alla base del campanile della parrocchiale di San Genesio sembra testimoniare le origini pre-cristiane dell'antica "Dayrago", Comune dell'alto Milanese posto fra Legnano e la varesina Busto Arsizio. I documenti scritti cominciano a essere rintracciabili a partire dal XII secolo, e parlano prima di un libero Comune retto da un console, poi delle vicende delle famiglie Della Croce (fino al XVI secolo), Maggi, Casati, Arconati, Lossetti-Mandelli. La chiesa principale ha ora aspetto ottocentesco, ed è orientata in modo diverso da quella medievale. Più noti sono la cinquecentesca chiesa della Madonna in Campagna, Palazzo Camaóón lasciato incompiuto sempre nel Cinquecento da Giovanni Francesco Casati, la torre belvedere eretta nel 1812 come parte di un complesso rurale che apparteneva all'epoca ai Lampugnani.
Storia dello Stemma
Lo stemma del Comune di Dairago, nelle sue diverse parti, intende richiamare l'attenzione su tre diversi elementi. Il leone rampante d'oro, in campo rosso - che costituisce la prima parte del trinciato - vuole ricordare il fatto che, a detta degli storici, Dairago era anticamente la località più importante della Bulgària, uno dei sei contadi in cui, all'inizio del IX secolo, si suddividevano i territori che circondavano la città di Milano. Territorio che veniva così chiamato sulla base della convinzione che fosse stato popolato da Bulgari quivi condotti dal re Alboino: Bulgari che come loro insegna innalzavano in quel tempo la figura del leone. La chiesa della Madonna in Campagna, raffigurata nello stemma, costituisce la seconda parte del trinciato e vuol richiamare, invece, il ricordo dell'esistenza, sul territorio, di questa antichissima chiesa. Infine, la banda scaccata d'argento e di nero, richiama lo stemma della famiglia Lampugnani, che per diversi secoli possedette vaste terre su questo territorio (vedi pagina 5 del Volume II del Dizionario storico-blasonico di G.B. di Crollalanza).
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 5,6 kmq per una popolazione legale di 6.372 abitanti (al 31.12.2021).
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Chiesa della Madonna in Campagna
Luogo di particolare devozione che si trova ai limiti orientali del paese. Di interesse è un affresco del 1400 che raffigura la Madonna del Latte.
Camaòòn
Costruito nel 1550 dal nobile Giovanni Francesco Casati sul luogo dell'antica domus magna dei Della Croce, di cui conserva l'ampia cantina. Questo palazzo è stato per secoli al centro di una sorta di terrore popolare di cui rimangono echi nella tradizione orale, provocato da scelleratezze e prepotenze compiuti dai proprietari. Dopo i recenti lavori di ristrutturazione, sulle pareti esterne restano parte degli affreschi datati 1566, nei quali si legge il motto "forse che sì, forse che no" adottato da Vincenzo Gonzaga duca di Mantova.
Torre Belvedere
Edificata nel 1812 dal patrizio milanese Luigi Lampugnani, dominante le proprietà ereditate dai marchesi di Felino e conti di Tiorio nel parmense. Un ampio portale, di gusto rinascimentale, si apre nel più antico dei due cortili appartenuti alla nobile casata Lampugnani; sulla vera ottagonale del pozzo, nel cortile più moderno, è incisa la data 1898, ai fianchi si aprivano in origine due portichetti, ornati da rilievi e sostenuti da colonne granitiche.
Chiesa di San Genesio
Custodisce la pila romanica del fonte battesimale, ha evidentemente origini remote. Gli scavi archeologici del 1997 hanno portato alla luce un'area sacra, con un primitivo sacello a pianta circolare circondato da sepolture, sopra la quale poggiano diversi strati di fondamenta e di pavimentazione della chiesa, più volte ricostruita nel corso del Medioevo, disseminata di sepolcri e munita di un'abside semicircolare rivolta ad oriente. L'attuale struttura della prepositurale risale al 1878-88, quando venne ampliato il precedente edificio rovesciandone l'orientamento, affiancato da un nuovo campanile eretto nel 1892. All'interno della navata si distinguono l'altare del Crocifisso (1785) e l'organo di Pietro Bernasconi (1882). Dell'originario complesso religioso della pieve non rimane nulla, dopo la demolizione dell'antica ed ampia canonica situata a settentrione della chiesa e delle vecchie abitazioni antistanti.
Territorio e parchi
Nel comune di Dairago si trova il Parco delle Roggie