Storia del Comune
Sul tratto mediano del Naviglio Grande, lungo una leggera deviazione a una quindicina di chilometri dal capoluogo, la medievale "Gazano" ha nel canale la sua storica ragion d'essere e la sua divisione topografica, tanto che nel 1100 era chiamato Navigium da Gazano. Se già Gaggiano stessa specchia nell'acqua vecchie case da sponde opposte (il settecentesco Palazzo Venini Uboldi sulla riva destra, la secentesca parrocchiale di Sant'Invenzio e la tardocinquecentesca Villa Marino sulla riva sinistra) è sempre il Naviglio a irrigarne e a dividerne il territorio agricolo tra le frazioni di Fagnano e San Vito sulla riva sinistra, Barate, Bonirola e Vigano Certosino sulla riva destra. Nel nucleo rurale di Fagnano rimangono la Villa Borromeo d'Adda e la chiesa dei Santi Andrea e Rocco, d'origine duetrecentesca. Nell'antico insediamento monastico di Vigano, affreschi cinquecenteschi decorano una cappella nella chiesa di Sant'Eugenio e Maria. Forse di origine trecentesca è un'altra Sant'Eugenio nel limitrofo nucleo di Sporzano.
Nome degli abitanti: Gaggianesi.
Storia dello Stemma
Lo stemma del Comune di Gaggiano mette in luce due diversi aspetti di quella terra: uno di carattere storico e uno di carattere onomastico. Il primo aspetto, quello storico, è evidenziato dalla figura del ramo di rose, che costituisce uno degli elementi più caratteristici dello stemma della famiglia lombarda dei Varesi di Rosate: famiglia che, a detta di alcuni storici, avrebbe fatto parte della pieve di Rosate, concessa in feudo, nel 1493, dal duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogio Varesi di Rosate (vedi pagina 70 del Volume II del Dizionario storico-blasonico di G.B. di Crollalanza). In relazione all'aspetto di tipo onomastico, l'inserimento nello stemma della figura della gazza deriverebbe dalla convinzione - peraltro non concordemente condivisa - che uno dei più antichi toponimi di Gaggiano fosse, appunto, Gazano: da cui la gazza. Sulla base di queste considerazioni, sembra pertanto possibile sostenere che lo stemma del Comune di Gaggiano sia parzialmente "parlante", ossia uno stemma la cui figura suggerisce il nome del suo titolare.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 26,3 kmq per una popolazione legale di 9.218 abitanti (al 31.12.2021).
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Vigano Certosino
La campagna fra Noviglio e Gaggiano conserva il ricordo di quando, fondata alla fine del 1300 la Certosa di Pavia, Gian Galeazzo Visconti donò a quei monaci le terre di Vigano perché usufruissero delle sue rendite. I Certosini stabilirono qui una loro rappresentanza, e si sistemarono in quello che era stato il piccolo castello locale. Per questo Vigano, che oggi dal punto di vista amministrativo è una frazione di Gaggiano, si chiama Vigano Certosino.
Palazzo Venini Uboldi
Notevole edificio settecentesco dalle alte finestre, di stile pienamente neoclassico, edificato ed ampliato dalla Famiglia Venini. Alla fine del XSecolo, gli eredi, Cozzi, istituirono nel palazzo la prima scuola pubblica di Gaggiano, riservata ai giovani residenti, chiamandola espressamente “Scuola dei conti” con riferimento ad una delle materie che vi si sarebbero dovute insegnare. Il Palazzo presenta un tipico impianto ad “U” le cui braccia, dedicate ad ospitare i locali di servizio, si avvicinano nella parte terminale per condurre all’ingresso del giardino, alimentato ai tempi da due rogge in uscita (è ancora riconoscibile una porticina sul lato orientale che, in origine, godeva di un ponticello fisso sopra la roggia). Nel 1917 l’edificio ospitò diversi prigionieri austro-ungarici inviati a Gaggiano per lavorare i campi al posto dei contadini gaggianesi che si trovavano al fronte.
Il cortile, di proprietà privata, è sempre aperto; l’oratorio, dedicato a San Francesco, è aperto al mattino fino alle 12.
Santuario di Sant'Invenzio
Accanto al ponte che supera il Naviglio Grande, sulla riva sinistra del canale, un ampio sagrato si apre davanti alla facciata barocca della parrocchiale di Sant'Invenzio. I due toni di bianco e ocra dell'intonaco sottolineano i profili, le cornici di porte e finestre, le lesene che disegnano la facciata, il timpano triangolare che corona l'insieme, gli stipiti del campanile, facendo risaltare statue e stucchi. Tutto questo risale - fatti salvi restauri minori e intonacature - al ciclo di lavori cui l'edificio fu sottoposto verso il 1620, anche se la chiesa è documentata fin dal 1100. L'interno ha affreschi ottocenteschi, salvo un pregevole affresco quattrocentesco della Madonna delle Grazie, posto sopra l'altare della Madonna alla sinistra dell'entrata, meta di notevoli pellegrinaggi in quanto ritenuto miracoloso: riportano infatti le cronache locali che durante i lavori del 1620 il tetto del tempio crollò in pieno giorno in tutta la sua lunghezza, non mietendo però alcuna vittima né tra i fedeli, né tra i passanti, né tra i lavoranti della chiesa, lasciando intatto solamente il dipinto.
Lago Boscaccio
Lago artificiale recuperato da una cava degli Anni '70, all'interno di un'area boschiva di circa 85 ettari in cui sorge una tipica cascina lombarda di origine settecentesca, Cascina Boscaccio, suggestiva struttura utilizzata anche per ricevimenti privati e aziendali. Lungo le sue sponde, attrezzate per percorsi pedonali, si svolgono inoltre attività didattiche (visite guidate e birdwatching a cura del gruppo ornitologico Lombardo) e sportive (Mezza Maratona "I colori del naviglio", Trofeo Internazionale di triathlon dei navigli Lombardi, attività subacquea e nuoto grazie alla limpidezza delle acque). Il lago è raggiungibile attraverso una stradina di campagna lunga circa 1 km in località Bonirola di Gaggiano.
Territorio e parchi
Nel comune di Gaggiano si trova il Parco Agricolo Sud Milano