Storia del Comune
Piccolo centro sulle sponde del canale Villoresi e ai margini del Parco Rio Vallone, nel verde della campagna anche se compreso in una fascia di industrializzazione fra il Milanese e la Bergamasca, ha saputo mantenere l'aspetto gradevole di un paese a misura d'uomo. Il suo nome coincide con quello della famiglia de Maxate, che nel XIII secolo abitava a Milano e che doveva avere possedimenti in questa zona. L'abitato, di tradizione agricola e poi tessile, si era formato attorno all'anno Mille. L'odierna parrocchiale di San Giovanni Evangelista è un edificio neoclassico della prima metà dell'Ottocento. Nella Cascina San Nabore, in periferia, le origini dell'oratorio dei Santi Nabore e Felice risalgono ad un'epoca che precede il XIII secolo. Tra i vari nomi delle famiglie d'antico regime che qui ebbero feudo compaiono quelli dei Trivulzio, degli Stampa di Soncino, dei de Leyva, dei Visconti di San Giorgio.
Storia dello Stemma
Lo stemma del Comune di Masate tende a evidenziare, con immediatezza visiva, le caratteristiche prevalentemente agricole della sua terra e della sua economia. Tale evidenziazione viene realizzata su due diversi piani paralleli: quello delle figure e quello del colore. Per quanto concerne le figure inserite nello stemma, la farfalla cavolaia sottolinea il carattere spiccatamente agricolo della zona, mentre le tre spighe di grano segnalano la fertilità dei campi che circondano il suo territorio. Per quanto riguarda invece i colori, l'azzurro della prima sezione del tagliato evidenzia la purezza e la salubrità dell'aria del territorio, mentre il verde della seconda sezione, la ubertosità e la produttività dei campi. Dal punto di vista araldico, il "tagliato" è una partizione araldica costituita da uno scudo diviso diagonalmente in due sezioni, di due diversi smalti, da una linea retta che, dall'angolo superiore sinistro dello scudo, raggiunge l'angolo inferiore destro dello stesso. Come forse è noto, la "destra" araldica corrisponde al lato sinistro di colui che guarda lo stemma, e viceversa.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 4,4 kmq per una popolazione legale di 3.671 abitanti (al 31.12.2021).
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Chiesa di San Giovanni Evangelista
La chiesa di S. Giovanni Evangelista venne realizzata su progetto di Felice Pizzigalli, allievo di Carlo Amati, tra il 1832 e il 1842. A caratterizzare la veste esterna è l'alto tamburo ottagonale che copre il vano centrale. La pianta è a croce greca, con abside semicircolare e cappelle laterali anch'esse semicircolari. All'interno, la cupola con lanterna, domina la scena. Di particolare interesse è la statua lignea della Madonna, che risale al 1600.
Chiesa dei SS. Nabore e Felice
Risalente al 1200, si trova all'interno di una cascina alla periferia del paese
Chiesa parrocchiale
L'edificio, in stile neoclassico, risale al 1843. Di particolare pregio è la statua della Madonna del Rosario, presumibilmente del XVII secolo, scolpita in un unico ceppo di legno di tiglio.