Storia del Comune
L'odierna 'capitale' italiana dei servizi, della finanza e del terziario avanzato, oltre che del sistema della moda e del design made in Italy, è un centro nel senso letterale del termine, forse l'unica metropoli della Penisola capace di un respiro veramente europeo e già nell'Ottocento il maggior polo nazionale per l'industria e il credito, così come era stata quindici secoli prima una delle quattro capitali dell'Impero Romano, e il luogo dove Costantino, nell'anno di grazia 313, aveva legalizzato il Cristianesimo. Fra questi due momenti topici della storia di Milano (lo "ieri" del massimo potere statale che la città abbia mai raggiunto, l'oggi che si sta vivendo) si colloca una serie di passi che nessun manuale potrebbe riassumere. Vi è per esempio l'egemonia nella lotta contro l'Impero germanico di Federico Barbarossa, con la decisiva Battaglia di Legnano nel 1176. Vi è, poco dopo in termini storici, la signoria dei Visconti cui seguirono gli Sforza, simboleggiati dalla Razza, un Sole tuttora raggiante dalla trama di pietra che regge il finestrone centrale nell'abside del Duomo. Gli Sforza avevano chiamato a corte Leonardo, e i frati di Santa Maria delle Grazie gli chiesero di occuparsi del loro refettorio: fu l'Ultima Cena per eccellenza sul Pianeta. Più all'indietro vi sono origini celtiche, che Tito Livio attesta. Più vicino a noi è il secolo dei Lumi, con la battaglia di Cesare Beccarla contro la pena di morte e la vivacità dei Fratelli Verri, prodromi alla lungimiranza di Cattaneo costretto all'esilio e al romanzo di Manzoni che ha unificato la lingua italiana. Sono queste alcune delle ragioni, sufficienti però a far intuire che di una capitale si tratta.
Storia dello Stemma
L'origine dello stemma del Comune di Milano è, ovviamente, antichissima. Le prime, più antiche riproduzioni di questo stemma risalgono al XXII Secolo. Esso figura scolpito, in una delle sue prime raffigurazioni, su uno dei bassorilievi dell'antica Porta Romana, oggi nel Castello Sforzesco, che rappresenta il ritorno dei Milanesi in città, nel 1167, dopo la distruzione del Barbarossa, e una delle sue prime blasonature è contenuta in una lettera diretta dai Consoli e dal popolo di Milano ai Tortonesi, nel 1155. Effigiato sulla Loggia degli Osii, fatta erigere nel 1316 da Matteo Visconti, è possibile vedere la sua riproduzione anche sul mausoleo di Azzone Visconti, nella Chiesa di San Gottardo. Questo stemma, in precedenza, era stato riconosciuto ufficialmente già due volte: da Napoleone I, il 9 gennaio 1813, e dall'Imperatore d'Austria Francesco I, il 13 aprile 1816. Per quanto concerne la sua più probabile origine, questa va individuata nella decisione, adottata dai cavalieri lombardi che parteciparono alla Prima Crociata - capeggiati, nel 1096, da Giovanni da Rho - di utilizzare come emblema distintivo, da porre sulla loro armatura, una croce di colore rosso, per differenziarsi dagli altri crociati. Croce che, sovrapposta alle tuniche bianche che coprivano le armature dei combattenti per limitare il calore causato dal riscaldamento del metallo, venne a realizzare concretamente la prima raffigurazione araldica di questo stemma. Francesco I, Imperatore d'Austria, con Sovrana patente emessa a Vienna il 24 aprile 1815, innalzava Milano al rango di Città Regia. Ma se questo emblema della croce di rosso in campo d'argento può essere considerato come il vero e proprio stemma della città di Milano, la città, già fin dal 1045, possedeva un suo vessillo, contraddistinto dagli stessi colori del suo stemma. Vessillo che, nato proprio in quell'anno, in occasione della pacificazione delle due fazioni cittadine milanesi del "popolo" (che aveva come suo colore distintivo il bianco) e dei "nobili" (che aveva come suo colore distintivo il rosso), era costituito da un drappo che rappresentava un "partito" araldico di colore bianco e rosso: proprio gli stessi colori del suo stemma Per quanto concerne, invece, il vero e proprio stemma, questo, col tempo, si diffuse, nella sua identica forma, in molti altri centri, venendo così lentamente a caratterizzare quelle città che, come Milano, erano di parte guelfa, Alba, Ivrea, Vercelli, Lecco, Mantova, Alessandria, e molte altre. Per contro, le città ghibelline, come Asti, Moncalieri, Novara, Pavia, ed altre, innalzavano uno stemma dai colori contrapposti: di rosso, alla croce d'argento. Alcune brevi osservazioni sulla corona dello stemma della città di Milano. Fino a quando Milano era stata capitale del suo omonimo ducato (e cioè dal 1° maggio 1395, giorno in cui l'Imperatore Venceslao aveva nominato Gian Galeazzo Visconti duca di Milano, fino al 1796, ossia fino alla estinzione dell'antico Ducato di Milano), lo stemma della città di Milano è stato sormontato da una corona di tipo ducale, in quanto capitale del suo omonimo ducato; corona che è sormontata da un'aquila bicipite asburgica - venne poi sostituita con quella Ferrea durante il periodo del Regno Lombardo Veneto (1815-1866). Un più recente tentativo per cercare di riportare sullo stemma di Milano la sua storica corona ducale, iniziato nel 1942, non ha poi, purtroppo, avuto seguito; motivo per il quale oggi lo stemma della città di Milano figura sormontato solo dalla più semplice, regolamentare corona di Città, prevista dall'art. 96 del R.D. 7 giugno 1943 n. 652. Nello stemma riprodotto, si nota peraltro l'uso scorretto del colore bianco, al posto dell'argento.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 181,7 kmq per una popolazione legale di 1.349.930 abitanti (al 31.12.2021).
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