Storia del Comune
Limitato a ovest dal Ticino, confinante con territori pavesi come quelli di Bereguardo, Gambolò e Vigevano, il territorio del Comune di Motta porta la qualifica Visconti almeno a partire dal 1426, a motivo del ramo della grande famiglia che qui a lungo ebbe feudo; più anticamente, probabilmente fino al Trecento, il nome del luogo era stato Campese. La parrocchiale di San Giovanni Battista, ricostruita nel 1782, è nel sito di una chiesa del primo Quattrocento voluta dai Visconti di Cislago, e conserva tele secentesche. Interessanti sono anche gli oratori di San Rocco (sconsacrato, nel quale sono conservati documenti che ricordano l'attività svolta come insegnante a Motta Visconti, fra il 1888 e il 1890, dalla scrittrice Ada Negri) e di Sant'Anna, così come la Villa del Majno, d'impianto settecentesco, unica rilevante testimonianza sopravvissuta di utilizzo del luogo per la villeggiatura che era invece, provano i documenti, ben più esteso.
Storia dello Stemma
Sull'origine di questo stemma, non sembra possano esservi dubbi: l'intenzione degli amministratori del tempo era stata quella di voler ricordare, nell'emblema araldico, le principali vicende storiche del territorio. Nulla di più logico, quindi, che inserire nello stemma - e, più in particolare, nella prima sezione del "partito", ossia di quel particolare tipo di scudo diviso in due parti uguali da una linea verticale - l'arma della illustre storica famiglia Visconti: famiglia che fin dal 1473 era stata titolare dei due terzi di questo antico feudo (del terzo restante era titolare la famiglia del Majno). Lo stemma Visconti, riprodotto a pagina 112 della Enciclopedia araldico-cavalleresca di G. di Crollalanza, risulta così blasonato: D'argento, alla biscia d'azzurro, divorante un bambino nudo di carnagione e coronata d'oro. Nella seconda sezione dello scudo, invece, l'inserimento della figura delle due spade incrociate "in decusse" (ossia, in diagonale) intende richiamare l'attenzione sulle numerose battaglie che, a detta degli storici, erano state combattute, soprattutto nell'antichità, sul suo territorio.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 10,5 kmq per una popolazione legale di 8.120 abitanti (al 31.12.2021).
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Parrocchiale di San Giovanni Battista
Nel 1412, Azzone, figlio di Antonio Visconti e feudatario di Motta, fece costruire la chiesa (allora Cappellania di Sant'Antonio a cui nel 1455 si aggiunse anche l'appellativo di Cristoforo) per onorare il padre. Nel 1573 l' Arcivescovo di Milano,Carlo Borromeo visitò Motta ed esortò i Mottesi a dire ai Visconti di trasferire la Cappella, (dei Santi Antonio e Cristoforo) da "Cappella" in "Cappella Curata "col Curato, (il Parroco), pur tenendo il Patronato e di dargli una rendita. La parrocchiale è stata ricostruita nel 1782 e conserva tele del '600.
Oratorio di San Rocco
C'è un progetto con la firma di San Carlo Borromeo del 1570 ma mai attuato. Nel 1597 si costruì l'attuale chiesa a tre navate col soffitto a cassettoni. Nel 1605 il Card. Federico Borromeo la vide terminata. Era la sede della Dottrina cristiana. Nel 1880, crollarono due navate ma nel 1882 fu ricostruita. La Madonna è al centro in una tela molto bella ed ai lati ci sono due statue in due nicchie: san Rocco e San Fermo. Dal 1600 c'è nella navata di destra, un bel dipinto di San Carlo e in quella di sinistra una statua della Madonna Immacolata che apparteneva ad un gruppo statuario con Bernardetta presso la grotta di Lourdes. Nel 1770 si fece un nuovo altare. Vi facevano le funzioni con la confraternita dei Disciplini o di San Rocco.
Oratorio di Sant'Anna
Nel Sec. X V I c'era una cappelletta della Madonna e nel 1642 la Confraternita della S.S.Trinità col titolo di Sant'Anna fece erigere l'attuale Chiesa. Il Card. Pozzobonelli, nella sua Visita del 1747 la trovò efficiente e vi trovò affermata la Confraternita della S. S.Trinità e di Sant'Anna. Nel 1686 il Card. Federico Visconti aveva affermato che la Confraternita aveva sede nei locali sopra la chiesa. È stata restaurata qualche decennio fa da Don Riva Possiede. una bella cappella dedicata a Sant'Antonio di Padova ed una bella icona di Sant' Anna con la giovinetta Maria a lato.
Casa di caccia
Risalente al tardo trecento è l'edificio più antico e meglio conservato di Motta. Di pianta rettangolare, un lato della costruzione a due piani, si affaccia su via Cavour, separata da un breve cortile. Fu costruita come ricovero durante le frequenti battute di caccia che i Signori di Milano usavano fare in queste terre ricche di selvaggina. L'interno conserva gli antichi soffitti di legno, retti da grandi travi poggianti su mensole modanate.
Cascina Agnella
La cascina Agnella, posta sul confine tra Besate e Motta, è una delle più antiche ancora esistenti in tutta la zona. Situata dove anticamente sorgeva il Vicus di Campese, la casa padronale è un edificio colonico che risale almeno al 1500. Qui fu costruito un oratorio, ad una navata, dedicato a S.Isidoro, ma che attualmente è dissacrato e serve come ripostiglio. In questa cascina è stato rinvenuto un sarcofago medievale risalente al X-XI secolo. Sul muro esterno della casa esiste ancora oggi un affresco ben conservato raffigurante la Madonna col Bambino.
Museo Ada Negri
Nata a Lodi il 3 febbraio 1870 inizia la sua attività di maestra elementare a Motta Visconti nel 1888. E' qui che ha scritto il suo primo libro di versi intitolato "Fatalità", in cui descrive il mondo semplice e sereno della piccola comunità agreste che trovò a Motta, dove le è stato dedicato un museo.
Parco in località Guado della Signora
Anche nel territorio di Motta Visconti la natura è molto bella. In particolare si può visitare la località Guado della Signora, dove si possono ormeggiare le barche alla darsena e fare splendide passeggiate. Inoltre ci sono un' area attrezzata per i pic-nic, un bar, un ristorante, e un Centro Parco. Per arrivarci si attraversa il Bosco della Maina, dove è frequente incontrare scoiattoli ed altri esempi di fauna locale, in particolare uccelli lacustri. Il bosco è composto in prevalenza da esemplari di pioppi, olmi, farnie e frequenti sono i biancospini, i sambuchi, i salici e gli ontani. La forte affluenza turistica, soprattutto nei mesi estivi, ha causato il bisogno di riqualificare quest'area naturalistica e perciò è stata inserita nel programma triennale di recupero delle aree protette.
Territorio e parchi
Nel comune di Motta Visconti si trova il Parco Lombardo della Valle del Ticino