Storia del Comune
Citata per la prima volta da Polibio per una battaglia fra Romani e Galli nel 222 a.C., sito di una fortificazione longobarda, domina con la sua rupe - oggi visibile dal ponte lungo l'autostrada Milano-Venezia - uno strategico attraversamento dell'Adda. Sulla rupe, in suggestiva rovina a giardino, sta il Castello Visconteo voluto da Bernabò Visconti. Sotto, cattura le acque del fiume la notevole centrale idroelettrica "Taccani", spettacolare ideazione modernista commissionata nel 1906 dall'imprenditore tessile Cristoforo Benigno Crespi. In centro è notevole la prepositurale dei Santi Gervasio e Protasio, edificio del primo Novecento che ha però conservato l'abside della precedente chiesa quattro-cinquecentesca: di rilievo gli affreschi giotteschi e di Bernardino Campi, così come un San Benedetto ligneo forse duecentesco e una Madonna col Bambino probabilmente della scuola di Bonino da Campione.
Storia dello Stemma
La composizione di questo stemma sembra derivare da considerazioni di carattere spiccatamente storico, evidenziate dalle due principali figure dello stemma: quella della cinta merlata e quella del cane. La cinta merlata che in araldica è data da mura che cingono, come in questo caso, una torre è stata inserita nello stemma per ricordare il famoso castello di Trezzo, uno dei più muniti della Lombardia; castello che, sorto in età longobarda, preso dal Barbarossa nel 1158, ricostruito e nuovamente distrutto da Ezzelino III da Romano, venne ricostruito da Bernabò Visconti che vi morì nel 1385, prigioniero del nipote Gian Galeazzo. Castello che peraltro risulta riprodotto anche nello stemma dell'antica famiglia lombarda dei de Tretio, a pagina 349 dello Stemmario Trivulziano. Sembra logico ritenere che la figura del cane sia, invece, derivata dallo stemma della nobile famiglia milanese dei Cavenaghi, titolari del feudo di Trezzo, a partire dal 1647 (vedi lo stemma Cavenaghi, blasonato a pagina 270 del Volume I del Dizionario storico-blasonico di G.B. di Crollalanza).
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 13,1 kmq per una popolazione legale di 11.930 abitanti (al 31.12.2021).
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Castello Visconteo
Nato come impianto di difesa militare, il Castello testimonia le vicende storiche che legarono Trezzo alla Milano dei Visconti e degli Sforza. Posto in posizione strategica su un promontorio che si incunea nella prospiciente terra bergamasca, sin dall'epoca longobarda fu un nodo importante di difesa; sembra risalire al VII secolo la prima fortificazione della rupe, che la tradizione assegna alla volontà della Regina Teodolinda come difesa dalle incursioni degli Orobi. Il castello, dopo una prima fortificazione, andata distrutta, voluta dall'imperatore Federico Barbarossa, verso la metà del 300 conobbe una fase di splendore con la realizzazione di nuove torri, una serie di gallerie sotterranee ed un ponte fortificato a più livelli, quest'ultimo distrutto nel 1416. L'opera fu costruita per volere di Bernabò Visconti che trovò la morte in uno dei sotterranei da lui voluti. Nel corso dei secoli l'edificio perse progressivamente ogni funzione strategica finchè venne abbandonato. Nella prima metà dell'800 il rivestimento andò smantellato per essere rivenduto. Oggi, dopo una serie di ristrutturazioni, sono in evidenza i ruderi, i sotterranei, il mastio e il pozzo in pietra quattrocentesco. Inoltre sono visitabili la Sala Bernabò ed una villa che offre spazio didattico espositivo.
Centrale Idroelettrica Taccani
L'ansa dell'Adda sotto la rupe del Castello Visconteo accoglie dal 1906 la Centrale Idroelettrica Taccani, commissionata all'architetto Gaetano Moretti - e per la concezione idraulica di Adolfo Covi - dall'industriale tessile Cristoforo Benigno Crespi. Si tratta della centrale elettrica storica più interessante in tutta la Lombardia, tanto dal punto di vista architettonico (è un' ideazione modernista, che rispecchia il vincolo dell'armonia con l'ambiente circostante) quanto da quello tecnologico (la camera delle turbine coincide con quella di presa, in modo da eliminare il canale derivatore). Un'ulteriore canalizzazione specifica consente la navigazione. Gli edifici sono rivestiti in ceppo dell' Adda, la caratteristica pietra locale, con merlature che ricordano le trame del Castello sovrastante e lampioncini liberty in ferro battuto.
Oratorio San Rocco
Su Piazza Libertà, che dell'abitato storico di Trezzo è il centro geometrico, si trova l'oratorio di San Rocco, sorto probabilmente in seguito all'epidemia di peste del 1576. Nel '700 l'edificio, ad aula unica con presbiterio rettangolare, si vide aggiungere un portico, e un grande altare in legno ricoprì l'affresco con i Santi Rocco, Sebastiano e Ambrogio sulla parete di fondo, riportato alla luce soltanto dai restauri degli anni '80 del '900.
Villa Gina
Su uno sperone dominante l’Adda e il Santuario della Divina Maternità, la Villa Gina di Concesa (frazione di Trezzo sull' Adda) è avvolta in un parco comunale che digrada a terrazze verso l’imbocco della Martesana. Eretta probabilmente sui resti di una "casa forte", la residenza prese le dimensioni attuali a metà ’800 per volere del Podestà di Milano Paolo Bassi, passando nel 1920 a Silvio Crespi e più tardi all’Opera Nazionale Balilla di Bergamo, che la trasformò in un istituto professionale per gli orfani di guerra. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Villa Gina divenne il centro di recupero Casa del Sole, e fu infine acquistata dal Comune di Trezzo. Ha finestroni a sesto acuto, e negli interni scalone in noce, camino in ardesia, soffitti a cassettoni.
Concesa
Circa un chilometro a sud del centro storico di Trezzo, la frazione Concesa è stretta su un poggio a dominio dell’Adda presso lo sbarramento creato per il Naviglio della Martesana (e, oggi, quasi sotto il ponte autostradale). Da una passerella sistemata all’altezza del santuario della Divina Maternità è possibile, con una breve passeggiata, raggiungere Crespi d’Adda. Nel XII secolo Concesa contava un castello, alcune case padronali, la chiesa di Santa Maria e un oratorio dedicato a San Nazario. Entrambi gli edifici sacri finirono per rovinare, e in loro sostituzione fu costruita nel 1520 una nuova chiesa. Davanti a un muro di quest’ultima, sotto un dipinto della Vergine, credenza popolare afferma fosse sgorgata una risorgiva capace di straordinarie guarigioni.
Territorio e parchi
Nel comune di Trezzo sull'Adda si trova il Parco Adda Nord