Rapporti OML
Sentito ringraziamento e commossa gratitudine vanno al maestro, Ermes Cavicchini, ex direttore del C.D.R.L. che ha curato la progettazione della serie dei Rapporti del Mercato del Lavoro della Provincia di Milano, di cui dal 2001 al 2018 ha diretto la redazione. È presente anche nell’edizione di quest’anno attraverso i sui preziosi consigli e le originali intuizioni sull’economia milanese che ha voluto condividere con noi nei mesi che hanno anticipato la stesura definitiva del Rapporto.
Edizione 2021 - Le dinamiche occupazionali in Città Metropolitana di Milano nell’anno del COVID19
Forte di una ventennale esperienza, quest’anno l’annuale “Rapporto sulle trasformazioni del mercato del lavoro” si presenta al lettore sotto una formula rinnovata in cui si dà massimo risalto alla lettura della congiuntura dell’anno passato. Offrendo un significativo contributo di conoscenza delle trasformazioni in atto nell’economia e nel mercato del lavoro metropolitano nell’anno della crisi pandemica.Il volume propone la lettura dei principali indicatori del mercato del lavoro attraverso strumenti espositivi che evidenziano l’andamento temporale delle informazioni, selezionando per il lettore gli elementi più significativi per una lettura sia settoriale sia territoriale. Al fine di rispondere a specifici interessi di approfondimento da parte del lettore l’intera gamma dei dati, per settore produttivo e territorio comunale, attraverso cui è stato redatto il volume, viene resa disponibile ed aggiornata tramite la pagina internet dell’Osservatorio Mercato del Lavoro di Città Metropolitana di Milano. Insieme alla versione web del testo del rapporto è così possibile navigare dinamicamente nei dati che rendono questo lavoro un attività in progress che non si chiude alla data di redazione: 22 maggio 2021.
Contributi
Livio Lo Verso, Andrea Oldrini, Giancarlo Fumagalli, Pietro Marino
Edizione 2017-2018 - Economia e mercato del lavoro nella Città Metropolitana di Milano 2017-2018
Edizione 2012 - Lungo il tunnel. Economia e mercato del lavoro in provincia di Milano
Edizione 2010/2011 - Gli anni dell'incertezza. Economia e mercato del lavoro in provincia di Milano
Milano condivide queste tendenze e lo evidenziano i risultati delle indagini congiunturali e i dati dell'ISTAT, mentre solo i dati amministrativi su cui si basa questo Rapporto sembrano catturare, sia nel 2010 che nel 2011, alcuni segnali di miglioramento che riguardano non solo il dato quantitativo degli avviamenti ma anche quelli più qualitativi relativi alle modalità contrattuali di assunzione, anche se nell'ultima parte dell'anno sono peggiorati così come sono andate aumentando le persone in cerca di lavoro.
In questo quadro contrassegnato da una perdurante instabilità, sono proseguiti alcuni processi di cambiamento che stanno incidendo nel profondo dell'economia milanese. Ed è per questo che il Rapporto prosegue nella sua ricognizione di questi mutamenti che stanno intervenendo sia nel mercato del lavoro sia nel sistema produttivo.
Vengono in particolare presi in esame l'uso di alcune forme di lavoro, come l'apprendistato e il lavoro somministrato, cercando in tal modo di interloquire con il dibattito in corso della riforma del mercato del lavoro; ma si è cercato altresì di condurre alcuni approfondimenti su altri processi di cambiamento intervenuti nel corso di questi anni, sia per quanto riguarda le qualifiche professionali, le connotazioni della composizione settoriale della domanda di lavoro e le dinamiche imprenditoriali catturabili attraverso le segnalazioni obbligatorie. Uno ampio spettro di temi con cui si cerca di proporre elementi di conoscenza dei cambiamenti in atto che supportino in primo luogo l'azione degli operatori territoriali dei servizi per l'impiego ma anche quella dei policy makers che si trovano ad intervenire nella situazione di incertezza derivante dall'attuale fase di riassetto istituzionale e di mutamenti legislativi in materia di lavoro.
Edizione 2009/2010 - Tempi difficili. Economia e lavoro in provincia di Milano
Tempi difficili, quindi. E sono le vicende degli ultimi due anni che questo rapporto racconta, impiegando per la prima volta in modo diffuso non solo le statistiche relative ai rapporti di lavoro, ma anche quelle relative ai lavoratori che in carne ed ossa sono toccati da questi processi. Questa innovazione nel trattamento dei dati amministrativi risponde tra l'altro alla necessità di comprendere meglio i cambiamenti di un mercato del lavoro che la crisi ha reso ancor più flessibile, più selettivo e più incerto nelle modalità di assunzione. Un mercato del lavoro in cui cala in modo preoccupante la presenza dei giovani e delle donne e nel quale persistono difficoltà a occuparsi o a rioccuparsi. Una crisi che ha colpito in modo differenziato i settori produttivi e i diversi contesti territoriali. Tutti segnali che vengono confermati dall'esame delle dinamiche imprenditoriali, anch'esse interpretate attraverso i dati amministrativi del lavoro, con alcuni approfondimenti che riguardano le aziende artigiane e quelle cooperative. Spunti di riflessione, non una lettura organica, ma che potranno fornire nuovi elementi di conoscenza agli attori sociali ed istituzionali possano fondare le loro iniziative di contrasto della crisi.
Edizione 2008/2009 - Fase di passaggio. Economia e mercato del lavoro in provincia di Milano
Ovviamente anche Milano, così fortemente integrata con le economie più sviluppate, ha risentito pesantemente di questo trend; tutti i settori economici presentavano già alla fine del 2008 andamenti negativi e la sostanziale tenuta del mercato del lavoro, attestata sia dai dati ISTAT che da quelli amministrativi su cui si basa questo Rapporto, è da imputarsi principalmente al ritardo con cui le dinamiche economiche si trasferiscono sulla domanda di lavoro. Il dato su base annua, inoltre, non può nascondere che già dall'ottobre dello scorso anno le tendenze occupazionali hanno palesato una caduta che è andata poi assumendo nel 2009 dimensioni stabilmente negative sino alla metà dell'anno, quando si sono colti alcuni segnali di un'inversione di tendenza.
Questo Rapporto, che abbraccia un lasso di tempo più lungo del consueto periodo annuale, si trova così a descrivere una fase di passaggio che parte dall'esaurirsi di un periodo di espansione, avviatosi sul finire del 2005, fino all'esplodere della crisi. L'intento è di fornire alcune immagini che aiutino a comprendere la reale entità e le caratteristiche della crisi occupazionale degli ultimi dodici mesi, scandita dalla crescita delle persone in cerca di lavoro così come dalla crescente difficoltà di rioccuparsi in un mercato che è tradizionalmente ricco di opportunità. L'esame della crisi occupazionale in un settore specifico come l'industria si presta, inoltre, ad avviare una riflessione sulla necessità di ripensare alla nuova identità della provincia di Milano, dopo la costituzione della provincia di Monza e Brianza. Un insieme di spunti conoscitivi che supportino la definizione di politiche che possano contrastare i principali fenomeni di disagio occupazionale e sostenere gli interventi per il rilancio delle attività economiche, ancor prima che si avvertano i benefici effetti di Expo 2015.
Territori in movimento - Rapporto sui mercati locali del lavoro in provincia di Milano
A prima vista, i dati relativi al lavoro in provincia di Milano nel 2004 sembrerebbero dimostrare che il mercato del lavoro milanese confermi una vivacità che testimonia una sostanziale capacità di tenuta del sistema produttivo locale, pur in presenza di un contesto macroeconomico sicuramente avverso. Un'analisi più dettagliata di questi dati evidenzia però il carattere ingannevole del dato statistico aggregato. Se da un lato il tasso di disoccupazione si conferma sostanzialmente agli stessi livelli degli ultimi anni, aumenta sensibilmente, anche rispetto all'anno precedente, il peso del lavoro atipico. Cresce l'incidenza dei contratti a termine e ancor più di quelli a tempo parziale, che nel 2004 rappresentano ormai più del 20% del totale degli avviati e sembra manifestarsi un cambiamento nelle caratteristiche di questa modalità contrattuale, che da strumento di inserimento lavorativo per donne e giovani si va caratterizzando sempre più come un potente strumento di flessibilità, di cui le imprese si avvalgono in un momento di grave incertezza sulle prospettive dell'andamento economico. L'espansione dell'area del lavoro flessibile, dunque sembra sì aver consentito ad un numero maggiore di persone di affacciarsi sul mercato del lavoro, ma dall'altro ha teso ad aumentare il grado di precarizzazione del lavoro, la cui ricerca in forme stabili si è fatta ancor più difficile e faticosa rispetto agli ultimi anni, com'è palesato dalla sensibile riduzione del peso degli avviamenti con contratti di lavoro standard. Il mercato del lavoro milanese sembra connotarsi sempre più come una realtà in cui si va affievolendo il senso della dicotomia occupazione/disoccupazione, ma in cui cresce una sorta di continuum fatto di occasioni di lavoro discontinue o più incerte nella durata, un processo che interessa sempre più anche i lavoratori appartenenti alle classi centrali d'età e in modi diversi i giovani. Il peggioramento qualitativo delle opportunità lavorative offerte si accompagna anche ad altri segnali preoccupanti fra i quali spicca la diminuzione del peso dell'industria, dopo un biennio in cui questo settore era parso come quello che reggeva meglio nel sistema produttivo locale e il coinvolgimento anche dei profili professionali più qualificati nei processi di flessibilizzazione del mercato del lavoro. L'insieme di questi dati sembra quindi confermare un quadro di lento ma progressivo deterioramento della situazione del lavoro milanese, nonostante gli interventi di riforma introdotti nel 2003, che non hanno sino ad oggi prodotto significativi risultati e che, se si esclude infatti il part-time, non sembrano aver incontrato il favore da parte delle imprese. Il Rapporto qui presentato cerca di fornire una ricostruzione delle principali dinamiche richiamate, avvalendosi come ogni anno dei dati amministrativi dei Centri per l'Impiego, con i quali sono state condotte ulteriori sperimentazioni come quelle le cessazioni dei rapporti di lavoro e le ricostruzioni dei percorsi lavorativi. Il volume include inoltre una serie di contributi analitici su alcune tipologie di attori del nuovo mercato del lavoro riformato, e per la prima volta ospita una sorta di forum che propone una serie di spunti di riflessione che vorrebbero concorrere alla ideazione di una agenda delle politiche pubbliche in materia di lavoro.
L'anno che ci siamo lasciati alle spalle sarà sicuramente ricordato per l'approvazione della Riforma Biagi e dei decreti ad essa collegati, che hanno significativamente mutato il quadro legislativo italiano in materia di lavoro. Ciò non di meno, il 2003 è stato un anno di transizione, nel quale si è visto chiaramente come la legislazione preesistente consentisse alle imprese di trovare risposte adeguate alle necessità derivanti dalla situazione di stagnazione economica che ha contraddistinto questo periodo. Il 2003 ha rappresentato infatti il terzo anno di pesante rallentamento del sistema produttivo a cui si è accompagnato l'emergere di alcuni segnali di debolezza anche nel mercato del lavoro: per la prima volta dopo molti anni l'occupazione infatti ha registrato un calo in termini assoluti. Non solo: se dal punto di vista quantitativo il mercato del lavoro milanese ha sostanzialmente tenuto, da quello qualitativo si palesa un netto peggioramento: l'area dei lavori atipici ha ripreso a crescere con forza a riprova di una grande capacità del sistema produttivo milanese di adeguarsi al mutare delle condizioni della congiuntura economica. Utilizzando sapientemente i dati amministrativi dei Centri per l'Impiego, il Rapporto fornisce una lettura originale che, collocando in serie storica le dinamiche della domanda di lavoro, evidenzia come le difficoltà palesatesi nel 2003 si fossero poste in essere già nell'anno precedente. Inoltre viene presentato per la prima volta un'originale approccio analitico che consente di mettere in luce non solo l'intensità della domanda di lavoro nelle sue varie forme, ma anche la sua estensione, misurando il numero delle imprese che hanno utilizzato le diverse forme di flessibilità. Viene presentata poi una prima sintetica lettura delle trasformazioni di lungo periodo che hanno interessato il mercato del lavoro milanese a livello sub-provinciale, avvalendosi dei dati del Censimento dell'Industria e dei Servizi. Il Rapporto conduce inoltre una prima sperimentazione che, analizzando i dati amministrativi dei Centri per l'Impiego, si propone di evidenziare le dinamiche del mercato del lavoro a scala comunale. Da ultimo una serie di monografie amplia l'attenzione del Rapporto ad altre tematiche, quali quelle concernenti le recenti evoluzioni del mercato del lavoro femminile, il nesso intercorrente tra salari e produttività, nonché un contributo sulle politiche di inserimento lavorativo delle persone soggette a restrizioni penali.
Un altro anno difficile per l'economia, un anno buono per l'occupazione. È in questa apparente contraddizione che si può racchiudere il giudizio che il Rapporto sul mercato del lavoro 2002 dà sull'andamento del mercato del lavoro in provincia di Milano. E nel titolo del rapporto, L'anno dei paradossi , è raccolta tutta una serie di altre indicazioni sulle dinamiche dell'economia provinciale che sembrano sovvertire i canoni interpretativi derivati dalle principali teorie economiche. Milano e la sua provincia condividono le difficoltà dell'andamento della congiuntura internazionale, e nello stesso tempo l'occupazione aumenta maggiormente nell'industria, ovvero nel comparto più esposto alla competizione internazionale.
L'incertezza del quadro macroeconomico sembrerebbe favorire la crescita del lavoro flessibile, e invece si registra un consolidamento delle forme di occupazione con contratti standard, in linea con le tendenze dell'anno precedente.
Sullo sfondo di questi processi l'attesa per la riforma del mercato del lavoro, che sembra aver condizionato i comportamenti delle imprese e degli altri attori pubblici e privati che operano nel campo delle politiche pubbliche del lavoro.
Dal Rapporto emerge però anche una serie di altre indicazioni, quali una ricostruzione puntuale delle dinamiche delle diverse forme contrattuali e una minuziosa ricostruzione della domanda di lavoro espressa nel corso dell'ultimo anno dalle imprese operanti nei diversi settori, che evidenzia una situazione sempre più diversificata tra i comportamenti delle imprese che operano nei settori ad elevato contenuto di ricerca e quelle più tradizionali, sia per quanto riguarda le qualifiche professionali richieste che le forme contrattuali utilizzate.
Com'è diventato poi tradizione negli ultimi anni, il Rapporto presenta una serie di approfondimenti tematici relativi alle politiche e agli attori, tra cui un importante contributo sulla disoccupazione in provincia di Milano, un saggio sul tema della formazione per gli apprendisti, un esame sulla ricerca di lavoro mediante le inserzioni sui giornali e un affondo su un tema che attiene alle politiche della conciliazione e sposta per la prima volta l'attenzione sulle azioni volte a facilitare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, con un'indagine condotta su un target particolare di lavoratrici, ovvero imprenditrici e dirigenti d'azienda.
Nonostante il rallentamento dell'economia milanese che ha risentito dell'andamento della congiuntura internazionale, Milano ha chiuso anche il 2001 con performance invidiabili: l'occupazione è aumentata dell'1,4%, la disoccupazione è diminuita dell'11,2% e gli avviamenti hanno conosciuto un ulteriore balzo, pari a più del 25% rispetto al 2000.
Trainata da un sistema produttivo solido, molto diversificato, capace di esprimere creatività e innovazione nella produzione di beni sia materiali che immateriali, la provincia di Milano occupa da anni una posizione di primato in molti settori economici, sia nel manifatturiero che nel terziario. Milano, infatti, è una delle due capitali europee della moda, una delle cinque principali piazze finanziarie europee, uno dei due poli nazionali della comunicazione televisiva e la capitale indiscussa dell'editoria e del design . E se il capoluogo è così fortemente connotato dalla presenza di attività terziarie, la provincia si conferma come una delle principali realtà manifatturiere del Paese, con un sistema produttivo sempre più orientato verso i settori ad alta tecnologia. Il mercato del lavoro milanese favorisce lo sviluppo garantendo una straordinaria flessibilità attraverso il ricorso al un ampio spettro di strumenti, dal lavoro a tempo determinato a quello interinale, dal part-time alle collaborazioni coordinate e continuative.
In questo Rapporto 2001 viene fornito un significativo contributo di conoscenza delle trasformazioni in atto nel mercato del lavoro milanese. Attraverso un approccio multidisciplinare e il ricorso per la prima volta in modo massiccio all'uso dei dati amministrativi dei Centri per l'Impiego, si dà conto delle dinamiche che hanno interessato nell'ultimo anno la realtà milanese, prestando una grande attenzione ai temi delle forme del lavoro flessibile e alle dinamiche del mercato del lavoro a livello subprovinciale. Il Rapporto presenta anche alcune monografie che si occupano sia di alcune realtà forti dell'economia milanese, come la moda e il credito, sia di problemi come quelli dell'inserimento lavorativo delle fasce deboli (persone in cerca di prima occupazione, disabili, over-40 ), che rappresentano temi di grande rilevanza per l'azione di un'Amministrazione come quella della Provincia di Milano.
Un'economia che nel corso del 2000 è cresciuta a ritmi più sostenuti della media regionale; un sistema produttivo in cui aumenta il peso dei settori ad elevato contenuto tecnologico; una realtà che è all'avanguardia per quanto riguarda l'innovazione e la ricerca. E a fianco di ciò, un mercato del lavoro che presenta tassi di attività e di occupazione prossimi a quelli europei, in alcune zone della provincia prossimo alla piena occupazione. È in questa realtà, segnata dai processi di decentramento di funzioni precedentemente svolte dallo Stato, che la Provincia di Milano è stata investita di un ruolo centrale nello sviluppo delle politiche del lavoro. È per questo che la nuova edizione del rapporto Mercato del lavoro e politiche per l'impiego in provincia di Milano , rinnovata anche nel titolo, non limita quest'anno la sua attenzione agli andamenti quantitativi della domanda e dell'offerta di lavoro, ma dedica una grande attenzione anche ai cambiamenti che stanno interessando i diversi attori istituzionali preposti al governo del mercato del lavoro e alla verifica degli effetti delle politiche del lavoro. Il rapporto di quest'anno include inoltre una serie di indagini di carattere qualitativo su alcuni fenomeni, come la diffusione del lavoro interinale, che stanno caratterizzando le trasformazioni del mercato del lavoro milanese. Da ultimo, il rapporto presenta una dettagliata rappresentazione delle principali dinamiche economico-produttive che stanno interessando le diverse sub-aree provinciali e i riflessi che queste hanno sui diversi mercati del lavoro locali.
Data creazione: Tue May 25 15:03:10 CEST 2021