Conoscere per costruire
Si possono fare molte congetture e speculazioni riguardo al futuro economico e sociale dell’area metropolitana di Milano, l’unica certezza è che la pandemia rappresenta un punto di cambiamento indotto della vita e dell’economia locale. Le misure adottate per il contenimento dei contagi hanno obbligato tutti a compiere dei sacrifici, ma hanno anche consentito di apprendere l’uso di nuovi strumenti e acquisire nuove abitudini. Il lavoro agile, da casa, ad esempio resterà anche quando l’emergenza sanitaria sarà un ricordo; i grandi eventi saranno trasformati e perfino le riunioni operative di lavoro, con un numero contenuto di partecipanti saranno tenute on line. Gli spostamenti delle persone saranno più ridotti e il commercio online che ha fatto il suo ingresso nelle nostre vite in questi mesi resterà nella quotidianità delle persone.
Il rapporto redatto dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro quest’anno assume un nuovo valore strumentale poiché getta una luce di conoscenza su ciò che è accaduto, ed indirettamente su ciò che potrà accadere in futuro nell’economia e nel mercato del lavoro metropolitano.
Impiegando le comunicazioni di avviamento al lavoro l’osservatorio, ci propone il film in tempo reale di ciò che è accaduto nel mercato del lavoro lo scorso anno. L’analisi di questi dati ha consentito di individuare con precisione quali imprese hanno proseguito la propria attività scommettendo sul futuro assumendo nuovo personale anche nel corso del 2020. Una ricchezza conoscitiva unica ed originale che misura anche i tempi e le modalità con le quali i differenti settori economici hanno risposto alla crisi. Tutto ciò rappresenta un patrimonio unico per guidare le scelte a cui sono chiamati i decisori pubblici. Sarà infatti necessario governare il processo di trasformazione del lavoro, che coinvolgerà molti attori diversi e richiederà l’implementazione efficace e tempestiva di un insieme ampio di azioni. La conoscenza ci consentirà di assolvere ad una precisa responsabilità sociale e impegnarsi affinché la crisi non si trasformi in una ulteriore occasione di dumping sociale.
Il mercato del lavoro milanese dovrà essere ripensato e rinnovato e sarà necessario agire per supportare la ripresa, con la consapevolezza che questa sarà selettiva. Occorrerà preparare il territorio ad una transizione di competenze, attivando su larga scala un processo di accompagnamento verso nuovi lavori e nuove professioni.
La capacità di adattamento della città, dopo la pandemia, è stata messa alla prova perché non ci sarà un ritorno alla condizione precedente, ma una nuova fase diversa deve ancora essere immaginata. Sappiamo però come questo territorio non sia abituato né preparato a livelli elevati di disoccupazione, ma possiamo contare sul fatto che è un territorio dotato delle risorse necessarie per rispondere alla crisi in corso. Perfino nel 2020, nel pieno della pandemia le imprese milanesi non si sono fermate, il mercato del lavoro sebbene ridotto ha proseguito e le imprese hanno pianificato il proprio futuro
È necessario mettere in campo politiche pubbliche per supportare la ripresa, ma bisogna avere consapevolezza che questa ripresa sarà selettiva, quindi la conoscenza degli ambiti e dei lavori si contrarranno in maniera duratura, accelerando magri il declino già iniziato da qualche anno. Supportare la ripresa significa, quindi, preparare il territorio ad una transizione di competenze, attivando su larga scala un processo di accompagnamento non solo verso le nuove professioni ma anche prendendosi cura di quei lavoratori che, per età ed esperienze professionali pregresse, non saranno in grado di riqualificarsi secondo i nuovi bisogni dei diversi mercati del lavoro prevalentemente incentrati sui temi della digitalizzazione e dell’innovazione.
Elena Buscemi
Consigliera delegata al lavoro e alle politiche sociali
Data creazione: Tue May 04 12:21:42 CEST 2021