Addio a Gillo Dorfles
Gillo Dorfles, artista, pittore e filosofo, se n'è andato nella sua casa di Milano il 2 marzo 2017. Era nato il 12 aprile del 1910 a Trieste, quando la città faceva ancora parte dell'Impero austro ungarico. Poliedrico e sempre curioso, Dorfles si è preso il lusso di sperimentare di tutto, dalla medicina alla filosofia, l'arte, l'architettura, la musica, la moda.
Nel 2007, con la regia di Francesco Leprino, Medialogo ha realizzato sull'artista il videoritratto "Un secolo con Gillo Dorfles. Attraverso il tempo, attraversato dal tempo", per la collana "Gente di Milano".
La figura di Dorfles è stata ripresa nella sua quotidianità e mentre coltiva la sua passione (ex)clandestina: la pittura. Ne è venuta fuori una personalità incredibilmente rappresentativa del secolo scorso, che fa di Gillo Dorfles non solo un testimone attento, un critico severo e ironico del costume e dell’arte, ma anche un persona capace di interessarsi agli altri con passione, pudore, eleganza e stile. Ho conosciuto l’uomo, e come tale l’ho interrogato.
Del teorico e dell’artista avevo idee per sentito dire. Mi è piaciuto che il teorico e l’artista man mano prendessero forma ai miei occhi partendo dall’uomo, un uomo che schernendosi, censurandosi nel privato, racconta il mondo e, non avvedendosene, racconta profondamente di sé. Quest’uomo apparentemente freddo, attratto da tutto ciò che è freddo (i gelati, l’acqua da bere quasi ghiacciata, la neve della montagna...) rivela un nucleo di fuoco incandescente, contenuto e dominato senza sforzo con la classe dello schermitore, col distacco del ballerino classico, per il quale anche la più piccola caduta di stile equivale a un affondo di spada, a uno scivolone sul palcoscenico.
Una classe d’altri tempi, verrebbe da dire, se non fosse che questi tempi sono i suoi tempi, come lo erano i primi decenni del secolo scorso, proprio perché Gillo Dorfles il tempo lo ha attraversato e ne è stato dialetticamente attraversato, come una grande spugna, causando una sorta di relatività spazio-temporale che immunizza dallo scorrere del tempo, come accade ad Achille che non raggiungerà mai la tartaruga.
Forse in virtù di questo, Dorfles osserva con adolescenziale candore e curiosità l’ultimo fenomeno del rock, l’ultima tendenza della moda come l’ultima formula di ardita avanguardia artistica.
La stessa golosa curiosità attira il suo sguardo sui cappelli e le scarpe come sulle vetrine delle pasticcerie, sedotto dalle leccornie che fanno colpo di solito sui bambini.
Dorfles sfugge così ai "monumenti”: “L’aere perennius andava bene per Mecenate e per i monumenti romani”, scrive, quindi “vive con felicità quella perdita di un centro che è stata vissuta dai contemporanei come una tragedia” (Sanesi).
Come se volesse schernirlo, Gillo Dorfles gioca a scacchi con il tempo, e gli dà scacco. Proprio perché non vuole vincere col tempo: e non si può sconfiggere qualcuno che non vuole vincere!" (Francesco Leprino)
55 min. , 2007