Il grande registra Ermanno Olmi è scomparso ad Asiago. Aveva 86 anni, era nato il 24 luglio 1931 a Treviglio (BG). Regista autodidatta, documentarista, creatore di un linguaggio cinematografico personale e spesso controcorrente, Olmi ha firmato alcune delle più belle opere del cinema italiano come L'albero degli zoccoli, Palma d'Oro al Festival di Cannes, Il posto, Il tempo si è fermato, Il mestiere delle armi vincitore di 9 David di Donatello 2002, La leggenda del santo bevitore, Il segreto del bosco vecchio, I recuperanti, Centochiodi e l'ultimo capolavoro, del 2014, Torneranno i prati ambientato nelle trincee sull'altipiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale.
Per Provincia di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio, aveva realizzato nei primi anni Ottanta il film Milano '83 un ritratto a trecentosessanta gradi del capoluogo lombardo di cui vengono mostrati gli aspetti sociali, economici e culturali. Un film senza dialoghi né sceneggiatura dove la comunicazione è interamente affidata alle immagini e alla musica di Mike Olfield, in una sequenza continua sulla città realizzata montando più di millecinquecento inquadrature.
Milano '83 fu una voce dissonante. Il film fece discutere, soprattutto per l'immagine di Milano che il film proponeva, una città diversa dalla “Milano da bere” degli anni Ottanta, gli anni del consumismo e dell’”edonismo”, una metropoli lontana dai lustrini e dalle bollicine milanesi, dall'euforia dilagante e superficiale. Olmi raccontò soprattutto l'"altra" Milano, quella dei pendolari e dei bambini negli asili, degli operai, degli artigiani e dei cantieri notturni, dei mezzi di trasporto pubblici, la Milano nebbiosa dei navigli e dello smog, quella del traffico asfissiante e delle fabbriche, dei pensionati e dei mercati rionali, le manifestazioni di protesta e i mendicanti, i palazzoni della periferia e i senza tetto, le lezioni di ballo, di ginnastica, di astronomia.
Dopo la proiezione alla Mostra di Venezia, Milano ’83 diventò invisibile, sparì dalla circolazione. Rimase solo nel catalogo di Medialogo, il Servizio audiovisivi della Provincia di Milano, che lo distribuì, quando richiesto, a scuole e biblioteche. Nel marzo 2012 l'opera è stata riabilitata con una proiezione pubblica milanese.
