La Città metropolitana di Milano progetta il futuro del territorio
Sostenibilità, connettività, prossimità, inclusione e attrattività: sono i cinque pilastri del Piano strategico triennale del territorio metropolitano, adottato mercoledì 23 marzo dal Consiglio della Città metropolitana di Milano.
Un documento strategico e previsto dallo Statuto dell’ente giunto alla sua terza edizione che, pur essendo in continuità con i Piani precedenti, propone uno sguardo nuovo, frutto del diverso contesto socio-economico che si è creato dopo la pandemia, e basato su una rinnovata visione del territorio e su una compartecipazione degli attori che lo vivono.
Il nuovo Piano strategico si declina su una visione complessiva dell’area metropolitana e sulle sei missioni già previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, faro guida della strategia futura: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute.
Tanti gli obiettivi prefissati che l’ente di area vasta punta a raggiungere sia attraverso la propria attività sia coinvolgendo Comuni e corpi intermedi e che ha voluto organizzare in una sorta di Agenda strategica, a sua volta declinata in dieci filoni di lavoro prioritari (Driver) che selezionano e combinano gli obiettivi strategici, innestandoli su piani e progetti in movimento o di nuova generazione.
Dal Campus metropolitano smart per lo sviluppo di servizi digitali innovativi nei Comuni dell’area metropolitana alla Politiche verdi e blu per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, passando per la Sustain-ability intesa come promozione della transizione digitale e dello sviluppo sostenibile. E, ancora, il metabolismo circolare metropolitano per il governo della filiera dei rifiuti e la gestione integrata del ciclo delle acque, il diritto alla mobilità per un territorio interconnesso e multimediale e il governo degli spazi della produzione e della logistica.
Una proposta innovativa è sicuramente quella delle scuole (di proprietà della Città metropolitana, quindi secondarie di secondo grado) come avamposti di comunità: l’obiettivo è favorire l’inclusione sociale attraverso la riqualificazione degli edifici esistenti e la loro apertura alla comunità. Un altro driver cardine, su cui la Città metropolitana di Milano sta già lavorando su più fronti, è quello del lavoro inteso come promozione dei servizi all’occupazione e della formazione. Infine altri due interessanti filoni: la rigenerazione urbana, col recupero di edifici e spazi degradati, e il Sistema salute territorio per favorire l’integrazione tra i servizi sanitari di prossimità ed i servizi sociali.
Per concretizzare questi obiettivi sarà fondamentale la collaborazione stretta con Comuni e zone omogenee, Comune di Milano, Regione Lombardia, associazioni territoriali e di categoria. Il documento, dopo l’adozione, dovrà essere approvato dalla Conferenza metropolitana e quindi ritornare in Consiglio metropolitano per l’ultimo via libera.
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