L’uno per l’altro e l’Ente per tutti. L’Opera dell’Amministrazione provinciale di Milano nel periodo fascista 1922-1935
Pubblicazione della Biblioteca Isimbardi.
Sotto la guida di Benito Mussolini, dal 1922 le riforme intraprese dal partito fascista modificarono radicalmente anche l’assetto amministrativo delle Province. Nel 1927, l’applicazione delle “leggi fascistissime” portò allo scioglimento del Consiglio provinciale di Milano e alla creazione di un Rettorato presieduto dal giurista Sileno Fabbri. La Provincia diventò la longa manus dello Stato preposta al coordinamento tra le realtà locali dei Comuni. All’interno del grande piano nazionale di trasformazione economica e sociale promosso dal Fascismo, le competenze dell’Ente sul territorio milanese e nei suoi circondari furono molteplici: dall’assistenza per la maternità e l’infanzia a quella psichiatrica, in materia d’istruzione e di salute pubblica, nell’alfabetizzazione delle masse agricole contestualmente agli obiettivi di bonifica e di sviluppo agrario e zootecnico, nei servizi alla cittadinanza, nell’edilizia infrastrutturale e nei trasporti.
In Biblioteca, oltre a numerose pubblicazioni sugli anni del Fascismo a Milano, è conservata l’Opera dell’Amministrazione, una raccolta storica di 11 volumi – realizzata per volere degli Organismi dirigenziali dell’allora Provincia di Milano – che offre una panoramica delle attività dell’Ente tra il 1922 e il 1935, e di cui il seguente opuscolo storico è un breve compendio.
Testi a cura di Fabiana Guarnieri
Data creazione: Wed Aug 29 09:20:06 CEST 2018
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Inoltre, la Biblioteca possiede due saggi speciali scritti da Sileno Fabbri (presidente della federazione nazionale delle provincie d'Italia):
Sileno Fabbri, La provincia e il fascismo, Editrice Pirola, Milano 1928
Nel saggio La Provincia e il fascismo Sileno Fabbri espone i punti salienti del dibattito riguardante la riforma della Provincia, e finalizzato alla creazione della nuova provincia Fascista. Postulata l’assoluta unitarietà e centralità dello Stato fascista, la soluzione adottata dal regime è la definizione della Provincia come organo caratterizzato innanzitutto dall’investitura statale. Vengono, secondo lo stesso principio, delineati i compiti del Prefetto fascista, nuovo rappresentante diretto del Potere Esecutivo Centrale, attraverso cui lo Stato e il Governo agiscono a livello periferico. Contro coloro che si mostrano favorevoli all’abolizione della Provincia, Sileno Fabbri ne sostiene, invece, l’esistenza, servendosi di richiami alle leggi emanate in merito, e differenzia la Provincia rispetto al Consorzio dei Comuni, ai Consigli Provinciali dell’Economia, e alle Opere Parastatali. Elenca, infine, le funzioni del nuovo ente Provincia, confrontando i servizi provinciali nelle vecchie leggi e nella legge fascista, ed espone le principali questioni da sciogliere per la formulazione di un rinnovato ordinamento provinciale.
Sileno Fabbri, La circoscrizione politico-amministrativa delle provincie del Regno d’Italia, Touring Club Italiano, Milano, 1927
Sileno Fabbri, in allegato alla Relazione sulla circoscrizione politico-amministrativa delle Provincie del Regno d’Italia, presentata al X Congresso Geografico Italiano (Milano, 6 – 15 settembre 1927), si occupa di una descrizione delle caratteristiche territoriali e strutturali delle Province. L’analisi si basa sui dati della documentazione storica, ma anche su notizie provenienti dalla voce diretta di «coloro che oggi vivono la vita delle rispettive Province»: sono queste testimonianze che Sileno Fabbri raccoglie tramite un questionario inviato alle Amministrazioni Provinciali. Tra le novantadue Province del Regno d’Italia, suddivise per Regione di appartenenza, troviamo anche la Provincia di Milano. Oltre ai dati sulla superficie, gli abitanti e i Comuni, è proposta una descrizione del territorio e dei confini, corredata da una cartina politica. Segue una breve panoramica storica del territorio, e delle dominazioni susseguitesi negli anni. L’attenzione all’attualità della Provincia si evidenzia nella segnalazione delle eventuali aspirazioni a mutamenti territoriali. In particolare, la Provincia di Milano manifesta la volontà di annessione dei territori della Brianza e di Varese, per la «necessità di dare ampio e sano respiro ai propri polmoni troppo compressi entro gli attuali e angusti confini».
Data creazione: Fri Jan 24 11:58:19 CET 2020