Glossario

Riportiamo di seguito alcuni dei termini utilizzati in ambito di protezione civile e il loro significato tecnico.

Catastrofe: evento che per la gravità dei danni provocati al sistema territoriale e ai suoi elementi (uomini, reti, oggetti, etc.) e per l’estensione che lo caratterizza deve essere fronteggiato con risorse straordinarie. Può essere di tipo naturale (evento idrogeologico, sismico, etc.) o antropica (incidente chimico industriale, incidente da trasporto, etc.).

COM: il Centro Operativo Misto è una struttura operativa decentrata della Prefettura sul territorio, diretta da un proprio rappresentante. Ha il compito di coordinare e gestire gli interventi di emergenza sul luogo dell' evento in raccordo con il C.C.S.(Centro Coordinamento Soccorsi), la Sala Operativa della Prefettura ed i Sindaci dei Comuni colpiti. La localizzazione dei COM sul territorio provinciale è compito del Prefetto, sulla base di criteri geografici e territoriali (tipologia di emergenza e dello scenario di rischio).

CCS: il Centro Coordinamento Soccorsi è la Struttura di supporto al Prefetto nella direzione dei soccorsi e nel coordinamento delle attività in fase di emergenza. Il CCS è composto dai rappresentanti provinciali degli enti e delle strutture operative coinvolte nella gestione dell’emergenza, si avvale della Sala Operativa Provinciale ed è fondato sulle 14 funzioni di supporto previste dal “Metodo Augustus”.

Danno atteso: misura per stimare il rischio territoriale, può essere stimato in termini di persone colpite, di oggetti-strutture-spazi danneggiabili, in termini monetari. Sulla base dei danni attesi è possibile costruire scenari relativi all’evento causa del danno stesso.

Esposizione: con esposizione si intende il numero di persone, di oggetti territoriali localizzati in una data zona soggetta a fenomeni calamitosi e in un determinato tempo che può variare in ragione delle ore della giornata, dei mesi e delle stagioni.

Metodo Augustus: metodo di riferimento, elaborato dal Dipartimento della Protezione Civile e il Ministero dell'Interno, per la pianificazione di emergenza a tutte le scale territoriali. Prevede l'individuazione di 14 di supporto che ricoprono tutte le evenienze e le situazioni da gestire sia durante l'emergenza stessa che nelle fasi precedenti ad essa, di pianificazione e prevenzione.

Pericolosità: caratterizzazione dell’evento fisico-naturale o incidentale costituente la fonte del rischio. E’ la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità (I) si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area. Per il rischio idrogeologico la pericolosità viene espressa in tempi di ritorno di un determinato evento di piena.

Predizione: fase che comprende il monitoraggio e la valutazione delle condizioni del sistema al fine di individuarea priori e attraverso strumentazione tecnica l’evoluzione di un determinato evento.

Prevenzione: attività volta ad evitare o ridurre al minimo il rischio, cioè la probabilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi. La Prevenzione del rischio può essere fatta attraverso una pianificazione territoriale mirata, attraverso opere di pulizia degli alvei e delle sponde dei corsi d’acqua, attraverso la manutenzione dei sentieri montani, etc.

Previsione: attività diretta allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.

Rischio: il rischio è ottenuto dalla combinazione di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione e si “misura” in termini di danno atteso.

Vulnerabilità: è la propensione di un sistema territoriale, sociale o economico ad essere danneggiato; un’elevata vulnerabilità è indice di debolezza per un sistema territoriale.

Ultimo aggiornamento: Thu May 25 16:20:52 CEST 2017
Data creazione: Mon Apr 03 12:44:20 CEST 2017

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