3. Questionario rivolto ai Sindaci dei Comuni
Questionario rivolto ai Sindaci dei Comuni di Città metropolitana di Milano
Il questionario è stato sottoposto ai 133 Comuni dell’area metropolitana da cui sono pervenute 68 risposte su 133 (51%). Hanno aderito in maggioranza i Sindaci (59/68) e a seguire vicesindaci e assessori o tecnici.
Scopo dell’indagine era sondare le opinioni di Sindaci e amministratori dei Comuni delle Zone Omogenee di Milano in merito allo stato di attuazione delle stesse e alle aspettative connesse.
La rilevazione è stata condotta con questionario a compilazione digitale, trasmesso agli indirizzi mail degli amministratori.
Rispetto al livello di consapevolezza degli intervistati in merito all’istituzione delle Zone Omogenee, sulla base della Legge regionale 32/2015, l’89% del totale ha dato risposta affermativa. L’80,9% degli amministratori è a conoscenza dell’approvazione da parte del Consiglio Metropolitano del Regolamento che disciplina gli organi e il funzionamento delle Zone Omogenee e la maggior parte di loro (79%) considera adeguate le nuove forme di collaborazione e confronto istituzionali previste per il loro funzionamento e la rappresentatività delle stesse (elettività del Coordinatore e istituzione della Conferenza dei Coordinatori).
Sono arrivate anche indicazioni sul ruolo del “Coordinatore” che si ritiene non debba avere natura esecutiva ed è emersa l’esigenza di un organismo intermedio che consenta alle amministrazioni comunali di comunicare ai coordinatori bisogni e questioni in una logica bottom-up con un numero adeguato di occasioni di confronto. A tal proposito è emersa anche la necessità di un maggior numero di incontri tra coordinatori e Sindaco metropolitano.
Complessivamente, il giudizio generale sulle Zone Omogenee è risultato essere positivo, anche se è stato osservato che l'esperienza è ancora in una fase iniziale, data la breve vita delle nuove organizzazioni territoriali. L’88,2% degli intervistati ritiene infatti che l’istituzione della zona omogenea rappresenti qualcosa di prevalentemente positivo. Emerge chiaramente quanto il campione risulti compatto nel considerare le Zone Omogenee come un passo avanti verso un obiettivo di uniformità ed efficientamento amministrativo a livello sovracomunale, di sviluppo strategico territoriale e di miglioramento dei servizi alla cittadinanza. Tra tutti gli aspetti positivi rilevati, meno convincente per gli intervistati risulta quello della “semplificazione al lavoro dei Sindaci”.
Solo 8 Comuni su 63 hanno manifestato un parere negativo riguardo l’istituzione delle zone omogenee. Tra gli aspetti negativi indicati, quelli che hanno trovato maggiore riscontro tra gli intervistati sono la difficoltà di attuazione delle intese sovracomunali e una perimetrazione che non rispecchia le realtà territoriali. A questi si aggiungono il timore, seppur contenuto, che il funzionamento delle Zone Omogenee possa limitare ulteriormente il potere decisionale dei Comuni e una incertezza sulla effettiva capacità di raccordo e coordinamento alla base dell'organizzazione e del funzionamento delle Zone Omogenee a supporto dei Comuni.
Agli intervistati è stato poi chiesto di indicare quali servizi si presterebbero meglio ad essere gestiti in forma associata a livello di Zona Omogenea ed è emersa una certa compattezza nelle risposte che ha visto ai primi tre posti:
- Trasporti
- Servizi sociali
- Polizia Locale
Per quanto riguarda le azioni positive da intraprendere al fine di accelerare il funzionamento delle Zone Omogenee gli amministratori consultati ritengono che sia necessario favorire:
- un confronto continuo e un coordinamento stabile con una regia metropolitana in un luogo definito che garantisca incontri periodici tra i sindaci;
- progetti strategici di zona;
- una dotazione finanziaria autonoma con potere di spesa;
- vantaggi economici finalizzati alla sottoscrizione di convenzioni;
- uno staff di risorse umane dedicate;
- la definizione di una struttura e deleghe definite;
- costituzione di comitati.
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Data creazione: Wed Dec 09 19:34:44 CET 2020